Recordati, Speziali diventati Imprenditori

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Recordati è una multinazionale farmaceutica italiana fondata nel 1926 con sede a Milano. Sviluppa, produce e commercia prodotti farmaceutici o di chimica farmaceutica.

Si occupa di sviluppare, produrre e commerciare prodotti farmaceutici o di chimica farmaceutica. Il gruppo ha sede a Milano, e attività operative nei principali paesi europei, in Russia e negli altri paesi del Centro ed Est Europa, in Turchia e negli Stati Uniti d’America.

Il sito produttivo più importante per il gruppo è quello di Milano, che sforna 50 milioni di confezioni di farmaci l’anno ed è specializzato nella manifattura e confezionamento di forme solide orali, gocce, iniettabili e prodotti per uso topico.

Un altro impianto tecnologicamente all’avanguardia è quello di Campoverde di Aprilia, in provincia di Latina, che occupa un’area di 360.000 m² e produce per via chimica intermedi e principi attivi sia per le specialità farmaceutiche Recordati sia per il mercato dei farmaci generici; a questi due impianti nazionali si aggiungono quelli di Cork in Irlanda e di Montluçon in Francia. Oggi Recordati è un gruppo farmaceutico internazionale impegnato nella ricerca, produzione e vendita di prodotti farmaceutici con più di 4.100 dipendenti.

Gli Albori
Nel 1820 Giovanni Battista Recordati (giovane mantovano nativo di Dosolo), conseguita “l’approvazione alla pratica della farmacia presso l’imperial regia università di Pavia” nel 1817, rileva un’antica spezieria a Correggio. Dopo la sua morte (1848), l’attività farmaceutica prosegue di padre in figlio con Angelo (1824-1909) e poi con Luigi, che inizia la trasformazione della farmacia in laboratorio per la produzione di chinino (l’Emilia-Romagna era una delle regioni dove maggiormente imperversava la malaria nell’Ottocento) e successivamente dell’elisir ricostituente Anabioscon.

Nel 1926 Giovanni Recordati (1898-1952, nipote di Luigi) segna la svolta industriale della secolare impresa di famiglia. Il 1º maggio 1926 fonda il Laboratorio Farmacologico Reggiano aprendo un’officina per la ricerca e produzione di farmaci su ampia scala, divenuta ben presto vera e propria azienda con il trasferimento in una nuova sede di 15.000 m², dotata di laboratori chimici e biologici per la ricerca, stabilimento per la produzione, magazzini di deposito e uffici. Da qui escono l’Antispasmina Colica® nel 1927 e soprattutto la Simpamina® nel 1938, due dei prodotti di maggior successo della Recordati.

Nel 1953, con la gestione di Arrigo Recordati (1927-1999), entrato in azienda a soli ventitré anni (nel 1950) per una grave infermità del padre, tutte le attività imprenditoriali vengono trasferite da Correggio a Milano.

Nascono anche le prime consociate in America latina (poi cedute ad altri membri della famiglia) e, nel 1961, viene raggiunto un accordo esclusivo con Syntex (oggi Roche) per lo studio e la sintesi di ormoni steroidei. Con l’apertura dello stabilimento di Aprilia nel 1963, l’azienda assume la denominazione Recordati Industria Chimica e Farmaceutica.

Le giuste acquisizioni

Tra il 1999 e il 2016 l’azienda delinea un proprio modello di crescita e sviluppo. Abbraccia la strada dell’internazionalizzazione ed esegue una serie di acquisizioni strategiche. In Francia acquisisce prima la società farmaceutica Doms Adrian e successivamente il gruppo farmaceutico Bouchara.

Entra in Germania, il più importante mercato farmaceutico europeo, il terzo mercato farmaceutico mondiale, e tramite acquisizione costituisce la Merckle Recordati oggi Recordati Pharma.

In portogallo acquisisce il Grupo Jaba e a metà degli anni 2000 il Gruppo acquisisce le società francesi FIC e FIC Médical che si occupano di registrazione e promozione di prodotti farmaceutici in Russia ed in altri paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (C.S.I.).

Il 14 Luglio 2016 Recordati ha acquisito il 100% del capitale di Pro Farma, società farmaceutica svizzera con sede nel cantone di Zug per 14,7 milioni di euro. Pro Farma commercializza specialità medicinali proprie o in licenza in specifiche aree terapeutiche. I principali marchi sono Lacdigest (tilactase), Tretinac (isotretinoina) e Urocit (citrato di potassio).

L’acquisizione di Pro Farma rappresenta un’ottima base sulla quale stabilire l’attività operativa in Svizzera dove Recordati ha recentemente iniziato a commercializzare direttamente il suo prodotto Livazo (pitavastatina). Inoltre, il prodotto principale Lacdigest contribuisce ulteriormente a potenziare la loro presenza nell’area della gastroenterologia.

Recordati ha acquisito anche il 100% del capitale sociale di Italchimici SpA, società farmaceutica italiana con sede operativa a Milano. Ancora una volta la società ha dimostrato quanto sia importante la gestione di un fondo per essere in grado di identificare, con il supporto dei responsabili della qualità, le aziende con solidi fondamentali e il potenziale di sviluppo. Italchimici è stata una operazione ben gestita e ottima per il futuro dell’azienda.

Accordi di licenze e diritti

Tra il 2014 e il 2019 il Gruppo acquisisce diritti esclusivi e accordi di licenze con diverse aziende come:

Accordo di licenza con Apricus Biosciences Inc. per la commercializzazione di Vitaros® (alprostadil), un trattamento topico della disfunzione erettile, e con Plethora Solutions per la commercializzazione di Fortacin™ (lidocaina e prilocaina), una formulazione topica in spray per il trattamento della eiaculazione precoce.

Acquisizione da Mylan dei diritti di Cystagon® (cisteamina bitartrato) per il trattamento della cistinosi nefropatica manifesta in bambini e adulti, per diversi territori tra cui l’Europa.

Acquisizione da AstraZeneca dei diritti europei di Seloken®/Seloken® ZOK (metoprololo succinato) e Logimax® (metoprololo succinato e felodipina), farmaci di ampio utilizzo nel trattamento di diverse patologie cardiache. Accordo di licenza con MimeTech per lo sviluppo e la commercializzazione di un peptidomimetico del fattore di crescita nervoso umano per il trattamento della cheratite neurotrofca.

Accordo di licenza con Aegerion Pharmaceuticals Inc., per i diritti esclusivi alla commercializzazione in Giappone di Juxtapid®, prodotto indicato per il trattamento dell’ipercolesterolemia familiare omozigote.

Acquisizione da Novartis dei diritti mondiali per Signifor® e Signifor® LAR®, farmaci per il trattamento della Malattia di Cushing e dell’Acromegalia. L’accordo prevede anche l’acquisizione dei diritti a livello mondiale di Isturisa® (osilodrostat), un innovativo trattamento sperimentale per la Sindrome di Cushing endogena.

Cessione

Nel giugno 2018 CVC Capital Partners, fondo britannico di private equity, acquisisce per 3 miliardi (28 euro per azione con uno sconto del 17,6%) il controllo della Recordati rilevando il 51,8% detenuto nella Fimei, la holding della famiglia Recordati (i fratelli Alberto, Andrea, Cristina e la vedova di Giovanni, Hillary).

L’accordo prevede il pagamento di 2,3 miliardi al closing dell’operazione (previsto alla fine dell’anno) e 750 milioni in strumenti finanziari di debiti subordinati a lungo termine.

Una volta ottenuto l’ok dall’Antitrust, CVC lancerà un’Opa (Offerta pubblica di acquisto) sul flottante delle azioni. Andrea Recordati resterà come CEO insieme al management. Dopo il parere positivo dell’Antitrust, l’operazione viene perfezionata ai primi di dicembre del 2018 con l’utilizzo da parte di CVC Capital Partners di Rossini Investimenti che ha acquisito l’intero capitale di Fimei (51,791%) per circa 3 miliardi di euro. Rossini lancia quindi un’OPA obbligatoria totalitaria sulle azioni Recordati al prezzo di 27,55 euro ad azione. Il presidente Alberto Recordati lascia e al suo posto viene cooptato Giampiero Mazza.

Il 20 dicembre 2018, però, il cda ritiene a maggioranza “non congruo da un punto di vista finanziario” il corrispettivo di 27,55 euro ad azione per l’Opa promossa da Rossini Investimenti.

Quasi contemporaneamente è annunciata l’acquisizione da parte della Recordati della francese Tonipharm, società con sede nei dintorni di Parigi, operativa nel mercato dell’automedicazione con prodotti da banco.

Nel febbraio 2019 sono comunicati i risultati definiti dell’Opa che è andata quasi deserta: il titolo resta quindi nel FTSE Mib. Sempre in febbraio l’assemblea nomina Flemming Ornskov nuovo presidente e conferma Andrea Recordati alla carica di amministratore delegato.

Trasformazione

Il suo passaggio strategico da azienda farmaceutica tradizionale a un modello di business orientato alle malattie più rare supporterà il miglioramento dei margini e valutazioni più elevate.

La sua strategia di crescita esterna è probabilmente fonte di creazione di valore aggiunto, data la sua ottima esperienza.

Il gruppo è molto ben diversificato, come evidenziato dalla distribuzione geografica delle vendite e dal numero di aree terapeutiche in cui l’azienda opera. Anche il numero di farmaci commercializzati è una parte importante della diversificazione.

Oltre a questo, la compagnia ha un basso profilo di rischio perché la maggior parte dei suoi farmaci sono già da anni in competizione con la concorrenza generica (Zanipress, Zanidip, Livazo) o sono prodotti OTC protetti da un forte marchio locale. Inoltre, la maggior parte dei farmaci venduti (ad eccezione dei farmaci orfani) sono articoli a basso prezzo e gran parte di essi non sono rimborsati al 100% (OTC).

Il settore delle malattie rare è molto attraente perché offre funzionalità interessanti. In effetti, una malattia rara è caratterizzata da un piccolo numero di pazienti colpiti.

Per intenderci, una malattia rara è considerata tale se colpisce meno di 5 persone ogni 10.000 abitanti in Europa o meno di 200.000 americani negli Stati Uniti. Come conseguenza della ridotta dimensione del mercato, un farmaco per malattie rare viene venduto con un premio significativo e ha un periodo di esclusività più lungo.

Inoltre, i costi richiesti per lo sviluppo e il lancio dei prodotti sono inferiori. In effetti, il regolatore accetta studi clinici di dimensioni inferiori e ha un percorso di approvazione più rapido per questi farmaci a causa delle condizioni potenzialmente letali della maggior parte delle malattie rare e della mancanza di cure esistenti.

Questi farmaci sono distribuiti direttamente agli specialisti, il che riduce significativamente la forza lavoro richiesta e le esigenze di marketing. Il prezzo più elevato del farmaco e i costi inferiori comportano una maggiore redditività.

Infine, la combinazione di dimensioni ridotte del mercato e una stretta relazione con i medici che prescrivono impedisce ai concorrenti di entrare nel mercato.

Solidi bilanci

La società ha pubblicato come risultati per l’anno 2019, ricavi pari a € 1.481,8 milioni, in crescita del 9,6% rispetto all’anno precedente. I ricavi internazionali sono cresciuti del 10,7%.

L’EBITDA è stato pari a € 544,0 milioni, in crescita del 9,0% rispetto al 2018, con un’incidenza sui ricavi del 36,7%. L’utile operativo è stato pari a € 465,3 milioni, in crescita del 5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sui ricavi del 31,4%.

L’utile netto, è risultato essere di € 368,9 milioni, in crescita del 18,1% rispetto al 2018, con un’incidenza sui ricavi del 24,9%, significativamente superiore rispetto a quella dell’anno precedente quale conseguenza della crescita del risultato operativo e del beneficio fiscale derivante dal “Patent box” concordato con le autorità fiscali italiane nel mese di dicembre 2019. Il beneficio totale è di € 35,3 milioni di cui € 27 milioni relativi agli anni precedenti e € 8.3 milioni relativo al 2019. Escluso il beneficio relativo agli anni precedente l’utile netto sarebbe di € 341,9 milioni, in crescita del 9,4% e con un’incidenza sui ricavi di 23,1%.

La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2019 evidenzia un debito netto di € 902,7 milioni che si confronta con un debito netto di € 588,4 milioni al 31 dicembre 2018. Nel periodo sono state distribuiti dividendi per € 190,9 milioni. Inoltre, è stata fatta un’importante acquisizione e ottenute licenze di nuovi prodotti per un valore complessivo di circa € 425 milioni.

Nell’anno appena trascorso l’azienda ha ottenuto significativi risultati e concluso importanti operazioni per la crescita e il rafforzamento del gruppo. Secondo quanto dichiarato da Andrea Recordati, Amministratore Delegato, la qualità del portafoglio prodotti ha permesso la crescita in tutte le principali aree geografiche sia nelle attività di Specialty & Primary Care, sia nelle attività dedicate alle malattie rare. A ulteriore rafforzamento del Gruppo, l’operazione più significativa è stata l’accordo con Novartis per l’acquisizione a livello mondiale dei diritti per Signifor e Signifor LAR, farmaci per il trattamento della malattia di Cushing e dell’acromegalia.

La transazione, che è stata conclusa nel mese di ottobre, prevede anche l’acquisizione dei diritti a livello mondiale di Isturisa (osilodrostat), un innovativo trattamento sperimentale per la sindrome di Cushing endogena autorizzato per l’immissione in commercio dalla Commissione Europea a gennaio 2020 e in fase di registrazione negli Stati Uniti d’America.

Questa importante integrazione al portafoglio prodotti per il trattamento di gravi malattie rare rappresenta un passo fondamentale nell’esecuzione della strategia aziendale che ha come obiettivo diventare un attore globale nel trattamento delle malattie rare e di rendere disponibili soluzioni terapeutiche innovative per pazienti con patologie rare gravi ed esigenze mediche insoddisfatte.

Nei prossimi anni Recordati continuerà lo sviluppo sia attraverso la crescita organica sia attraverso una strategia di acquisizioni, mirata al rafforzamento del loro portafoglio prodotti e al potenziamento ulteriore della pipeline, specialmente nel campo delle malattie rare.

Il 2020 sarà un anno importante di investimenti in queste nuove opportunità e di continua crescita, nel quale la società prevede di realizzare ricavi compresi tra € 1.550 milioni e € 1.580 milioni, un EBITDA compreso tra € 580 e € 590 milioni, un utile operativo compreso tra € 490 e € 500 milioni e un utile netto compreso tra € 360 e € 370 milioni.

Andamento in borsa

Recordati sembra non fermarsi più. Nel solo 2019 il titolo della famiglia Recordati è salito del 37% risultando uno dei migliori titoli azionari italiani, senza tener conto che negli ultimi 6 anni l’azienda di Milano ha performato circa il 500%. Nulla da dire, un management preparato, giuste acquisizioni e ricerca di sviluppo eccellenti, la rendono un piccolo diamante dell’industria italiana di cui vantarsi e su cui investire sempre.

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